Serra San Bruno
Serra San Bruno deve la sua origine alla venuta del Monaco Bruno di Colonia, fondatore dell'Ordine dei Certosini,
che dedicò la sua vita alla ricerca di dio in silenzio e in solitudine e ricevette in dono dal Conte Ruggero il Normanno i territori che oggi sono geograficamente individuati come altopiano delle Serra Calabre, per la costruzione del suo Eremo, la Certosa, di Santo Stefano del bosco, primo Monastero D'Italia e secondo in Europa dopo quello di Grenoble, in Francia.
Visitare Serra San Bruno vuol dire, senza dubbio accogliere l'invito alla scoperta della natura. Basta guardarsi intorno per capire come il paesaggio naturalistico sia il punto di forza di questo territorio che, nel corso dei secoli, ha saputo preservare decine di specie arboree e le centinaia di piante officinali dagli assalti dell'inquinamento selvaggio.
SANTA MARIA DEL BOSCO
Immerso tra secolari abeti bianchi il complesso del Santuario di Santa Maria del bosco è formato da un ampio piazzale alla cui destra si trova il "laghetto di San Bruno" dentro il quale il Santo si immergeva per offrire a Dio la sua penitenza. Percorrendo la scalinata in granito, realizzata dagli ultimi scalpellini di Serra, si giunge al Santuario di Santa Maria del bosco ricostruito dopo il terremoto del 1783 sui resti dell'antica chiesa fatta erigere da San Bruno per raccogliere i monaci in preghiera. L'interno della chiesa ha linee molto semplici ed alcuni pezzi d'arte provenienti dall'antica Certosa, mentre sull'altare maggiore spicca l'ottocentesca statua lignea raffigurante Santa Maria del bosco. Sul lato opposto del Santuario, troviamo il "dormitorio di San Bruno", probabilmente il luogo dove il Santo trovava ricovero, ma certamente il luogo dove il monaco fu seppellito. All'interno del dormitorio, si trova anche una bella statua marmorea della fine del XVIII secolo realizzata da Stefano Pisani.
CERTOSA
La tradizione vuole che San Bruno nel X secolo, rientrando da Colonia e dovendo scegliere il luogo per erigere la sua Certosa, decise di edificarla tra le montagne della catena delle Serre, in Calabria.
Oggi, come 900 anni fa, la sensazione di luogo incontaminato che si prova in questo posto rimane a lungo impressa nella mente. Costruita tra il 1090 e il 1101 fu distrutta dal terremoto del 1783. Venne ricostruita verso la fine dell’800 richiamando lo stile gotico francese.
All'interno si trovano statue marmoree dell'800, un busto reliquario argenteo del 1520 raffigurante S. Francesco di Paola attribuito a Luca Giordano, candelabri bronzei, di bottega francese del 600.
Pochi sono i monaci che continuano a vivere nella Certosa e che possono essere intravisti soltanto di lunedì quando interrompono la clausura per meditare tra i boschi. Nasce cosi l'idea di creare il Museo che si trova all'interno della Certosa, in un'ala accessibile attraverso un'entrata indipendente. Il Museo conta circa 20 ambienti e si sviluppa su un unico piano per circa 1.200 mq. La durata del percorso varia dai 45 ai 90 minuti, considerando che il programma audiovisivo è di 10 minuti.
Orario di apertura: aprile-settembre: ore 09.00/13.00- 15.00/20.00. Orario invernale: ore 09.30/13.00- 15.00/18.00; per informazioni tel. 0963/71523. L'ingresso al Museo è consentito anche alle donne.
ADDOLORATA
La chiesa dell’Addolorata, eretta nel 1721, è il migliore esempio delle maestranze locali. Progettata dall’architetto serrese Biagio Scaramuzzino , è caratterizzata da forme slanciate e leggere, che fondono con grande eleganza elementi classici all'ardito stile settecentesco, rappresenta un mirabile esempio di architettura barocca. Meraviglioso anche il portone bronzeo, realizzato nel 1961 dall'artista serrese Giuseppe Maria Pisani e contenente riquadri raffiguranti i Sette dolori della Madonna.
MATRICE
Chiesa dedicata al santo patrono del paese, San Biagio, la cui festa si celebra il 3 febbraio. La fondazione risale al 1795 ma alcuni pezzi, come il frontespizio i due angeli posti ai lati e il campanone, provengono dall’antica Certosa distrutta dal terremoto del 1793. L’interno è a tre navate, divise da pilastri ed è molto ricco di opere d’arte.
ASSUNTA (TERRAVECCHIA)
Costruita nel XVII secolo è stata intitolata a Maria SS. ASSUNTA in cielo nel 1694 con la fondazione della congrega. La festa di Maria SS Assunta in cielo si celebra nei giorni 14 e 15 Agosto di ogni anno.
ASSUNTA (SPINETTO)
La chiesa fu disegnata dal maestro Bruno Pelaggi e realizzata da Domenico Drago tra il 1883 e il 1885.
LE CARBONAIE
Vivono nelle Serre gli ultimi Carbonai d’Europa. Da quando i Fenici, qualche millennio fa, inventarono il procedimento per trasformare il legno in prezioso carbone, nulla è cambiato. Da generazione in generazione, ogni padre ha insegnato al figlio i mille segreti di questa difficile e faticosa “arte”. Nei pressi del bosco, la legna abilmente intrecciata fino a costruire dei piccoli vulcani neri e fumanti arde lentamente. Ognuno di questi piccoli vulcani, realizzato spesso da una sola persona ha delle dimensioni incredibili: solitamente misura 15 metri di diametro e cinque o sei di altezza, ed il peso della legna oscilla tra i trecento ed i quattrocento quintali. Con una breve passeggiata (300 m circa) all’interno di un bosco, si raggiunge una carbonaia dove avviene la visita guidata con tutte le spiegazioni.
LE BOTTEGHE DEGLI ARTIGIANI
Il centro storico di Serra è uno dei pochi centri storici ben conservato di tutta la Regione. Nel dedalo di viuzze e piazzette che si dipartono dal Corso principale, si va alla scoperta delle tante opere realizzate dei “Mastri”. Si possono visitare le botteghe rimaste, quelle dove ancora oggi, con antica maestria, si lavora il legno, il rame e altri materiali è possibile visitare il laboratorio dove si producono le pipe.